La continuità territoriale è un diritto che i sardi hanno conquistato dopo più di 20 anni e sul quale non si può tornare indietro, soprattutto dopo il riconoscimento del principio di insularità avvenuto con la modifica dell’art 119 della Costituzione.
L’insostenibile aumento dei costi per le compagnie aeree, dovuto prevalentemente all’aumento dell’inflazione e del costo del carburante, ha portato le stesse ad un rigoroso taglio dei costi e a comunicare alla Regione Sardegna l’impossibilità di continuare in regime di continuità oltre febbraio 2023 senza le compensazioni con risorse pubbliche.
Il venir meno dei voli in continuità da Cagliari e Olbia per Roma Fiumicino e Milano Linate avrebbe ricadute negative occupazionali per i dipendenti degli aeroporti sardi e su tutto l’indotto con particolare riferimento al trasporto pubblico non di linea.
La diminuzione dei flussi dei passeggeri residenti avrebbe effetti nefasti sulla categoria degli NCC perché il settore si trova già in grave difficoltà a causa della riduzione del fatturato per l’emergenza Covid-19, cui si è aggiunto l’aumento dei costi di gestione, specialmente sul carburante e sui servizi forniti da porti e aeroporti.
Ulteriori diminuzioni dell’attività lavorativa avrebbero conseguenze negative dirette sulle aziende NCC e sulle migliaia di lavoratori che gravitano intorno ad esse.
Per la risoluzione della problematica con interventi immediati e concreti è quindi indispensabile la convocazione urgente del tavolo regionale sui trasporti da parte del Governatore della Sardegna Christian Solinas che, in attesa della nomina del nuovo Assessore, ha assunto ad interim la delega ai trasporti dopo le dimissioni di Giorgio Todde.