Ncc: il Tar del Lazio sospende la norma sui 20 minuti di pausa tra i servizi

Il Tar del Lazio ha parzialmente sospeso l’obbligo di sosta di 20 minuti tra un servizio e l’altro per i noleggi con conducente (Ncc), accogliendo le richieste di sospensione avanzate dagli operatori. I giudici hanno rinviato la trattazione del caso alla camera di consiglio fissata per il 13 gennaio, ma nel frattempo hanno deciso di sospendere gli effetti della norma, ritenendo che potesse causare un grave danno ai titolari di attività Ncc. In particolare, la norma prevedeva che la prenotazione fosse registrata come “bozza” fino a 20 minuti prima del servizio e che la partenza dovesse coincidere con l’arrivo del servizio precedente, sempre nella stessa giornata, con alcune eccezioni per i servizi notturni.

La sospensione arriva proprio nel giorno della protesta degli operatori Ncc, che si sono mobilitati in 12 città italiane, tra cui Roma, Milano, Firenze, Cagliari e Palermo. Gli Ncc hanno organizzato manifestazioni contro la mini-riforma introdotta dai decreti Salvini, che ritengono limitare la loro attività e ostacolare l’apertura del mercato. Il punto controverso riguarda proprio la pausa obbligatoria di 20 minuti tra i servizi, che gli operatori considerano un ostacolo all’efficienza e alla flessibilità del loro lavoro.

Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, ha risposto alle proteste sostenendo che la riforma è equilibrata e mira a tutelare i cittadini. Secondo Salvini, la protesta simultanea dei taxi e degli Ncc dimostra che la legge sta cercando di bilanciare gli interessi delle diverse categorie. Inoltre, ha ribadito che i decreti mirano a contrastare l’abusivismo nel settore del trasporto pubblico non di linea, obiettivo che il governo considera prioritario per migliorare la qualità del servizio e garantire il rispetto delle normative.

La sospensione temporanea della norma non risolve il dibattito, che proseguirà con la trattazione del caso il 13 gennaio, ma segna comunque una battuta d’arresto per la riforma. Gli operatori Ncc continuano a chiedere modifiche sostanziali alla legge, che considerano dannosa per il loro settore e per gli utenti.