Problemi di ordine pubblico: la diatriba tra Taxi e NCC

I decreti attuativi della Legge 12/2019, promossi dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, stanno generando crescenti tensioni tra gli operatori del trasporto pubblico non di linea: Taxi e NCC. Le disparità di trattamento previste nella normativa, esistenti anche prima dei decreti con particolare riferimento al diverso regime sanzionatorio del Codice della Strada che prevede per gli NCC il ritiro della carta di circolazione per infrazioni anche lievi, sono aumentate con i nuovi decreti. Questo disequilibrio è stato esacerbato dalle nuove disposizioni normative dei decreti, che creano un contesto di concorrenza sleale, dove gli NCC si trovano a fronteggiare adempimenti burocratici complessi e impraticabili, non richiesti per i Taxi.

Tale disparità ha portato a una crescente frustrazione e ha alimentato tensioni che minano la sicurezza e la tranquillità di molte città italiane. Spesso, infatti, gli operatori di una categoria si arrogano il diritto di controllare l’altra, con la pretesa di sostituirsi agli organi competenti. Questo conflitto ha generato violenze verbali e fisiche tra i conducenti, ma anche manifestazioni pubbliche, scioperi e aggressioni.

Le tensioni tra Taxi e NCC sono esplose in numerose città italiane, dove la convivenza tra i due settori si è rivelata difficile.

A Milano si sono registrati scontri tra autisti in prossimità della Stazione Centrale. Secondo fonti locali, un gruppo di tassisti ha affrontato alcuni conducenti NCC accusati di prelevare passeggeri senza rispettare le norme. La situazione è rapidamente degenerata in un confronto fisico, con urla, spintoni e qualche colpo sferrato. La polizia è dovuta intervenire per sedare gli animi, mentre alcuni NCC hanno denunciato intimidazioni e danni ai loro veicoli. Sempre a Milano, in Piazza del Duomo, si sono verificati altri scontri nati dalle accuse di abusivismo mosse dai tassisti, che lamentano la concorrenza dei veicoli non autorizzati. In più di un’occasione i tassisti si sono radunati di notte, bloccando la strada con i loro veicoli. Le proteste, organizzate tramite chat private, hanno causato disagi anche ai residenti della zona. Quando alcuni veicoli Ncc provenienti da altre città sono arrivati, alcuni conducenti sono stati intrappolati nel blocco sino all’arrivo della polizia. A seguito di tali episodi i rappresentanti degli Ncc hanno annunciato denunce per violenza privata.

A Roma il clima è incandescente da molti anni, basti ricordare il gravissimo episodio del 2023, registrato dalle telecamere di videosorveglianza dell’aeroporto di Fiumicino, dove un tassista sparò con piombini su un minibus Ncc, infrangendo un cristallo del veicolo.
A seguito delle nuove disposizioni normative, particolarmente invasive per gli NCC, il clima è peggiorato ulteriormente. Nei giorni scorsi, si sono verificati momenti di forte tensione nei pressi della stazione Termini e dell’aeroporto di Fiumicino, dove tassisti e NCC si sono affrontati verbalmente e fisicamente. Alcuni conducenti di Taxi hanno bloccato l’accesso a determinate aree strategiche, impedendo agli NCC di prelevare i clienti. La situazione è degenerata quando un gruppo di autisti NCC ha reagito. Diverse pattuglie delle forze dell’ordine sono dovute intervenire per ristabilire l’ordine, mentre le associazioni di categoria hanno denunciato la mancanza di regole chiare e un clima di continua tensione.

Un’altra città dove le tensioni tra tassisti e NCC sono storicamente molto accese è Napoli. Nei giorni scorsi, le due categorie hanno convenuto sulla necessità di combattere l’uso improprio dei veicoli, con l’obiettivo di ridurre le tensioni e garantire una convivenza pacifica. Taxi e NCC hanno convenuto sulla necessità di porre rimedio al problema dell’utilizzo non autorizzato delle auto di cortesia. Tuttavia, molte associazioni NCC hanno espresso scetticismo, sottolineando che senza modifiche ai decreti governativi, la situazione resterà critica.

La violenza tra i conducenti non solo mette a rischio la loro incolumità, ma crea un clima di insicurezza nelle grandi città, aumentando il rischio di disordini. La percezione di una città “fuori controllo” diventa così un problema di ordine pubblico. La violenza, sia verbale che fisica, non è solo il riflesso della frustrazione degli operatori, ma anche il segnale di una regolamentazione inefficace e ingiusta, incapace di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

L’introduzione di nuove tecnologie e l’ascesa delle piattaforme di intermediazione hanno aggravato ulteriormente la spaccatura tra i due settori, evidenziando la necessità di riforme. Per evitare che le tensioni tra Taxi e NCC degenerino in disordini più gravi, è fondamentale che il legislatore intervenga, aggiornando una legge ormai obsoleta e inadeguata al contesto attuale. È necessario adottare un regime equilibrato che consenta ai due settori di operare serenamente, nel rispetto della normativa e con regole chiare, evitando disparità nel trattamento sanzionatorio e fiscale.

La creazione di tavoli di lavoro tra amministrazioni locali, associazioni di categoria e forze dell’ordine potrebbe contribuire a trovare soluzioni condivise, prevenendo che la questione del trasporto pubblico non di linea diventi un problema di ordine pubblico.

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